Terremoto prevenzione, le proposte dei professionisti
La zona dell’Italia centrale colpita è riconosciuta come ad alto rischio sismico del resto come la quasi totalità della catena appenninica da nord a sud. Questa notte si è mossa una faglia appenninica di tipo distensivo. Ma l’Italia intera, come è noto, è ad alto rischio, proprio perchè è un paese geologicamente giovane e di frontiera”. Lo dichiara in una nota Francesco Peduto, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, comunicando che “sono gia’ allertati e pronti ad intervenire sui luoghi colpiti dal sisma i primi 30 geologi con abilitazione di primo e secondo livello, per fornire un supporto tecnico al Dipartimento di Protezione civile e ai servizi regionali di protezione civile, qualora dovesse essere richiesto il nostro intervento. Altri geologi stanno offrendo disponibilità anche da Regioni limitrofe”.
In generale, secondo Peduto, “il rischio è più spinto lungo l’Appennino e poi meno eclatante man mano che ci si allontana da esso. Ma non ci sono territori totalmente esenti. Noi geologi da anni diciamo che in Italia siamo ben lontani da una cultura di prevenzione. Innanzitutto sarebbe necessaria una normativa piu’ confacente alla situazione del territorio italiano. Noi proponiamo un fascicolo del fabbricato con una classificazione sismica degli edifici. Fondamentale anche un piano del Governo per mettere in sicurezza tutti gli edifici pubblici.