Antisismica, a breve nuovi incentivi e la classificazione degli edifici
Incentivi per la prevenzione antisismica
Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, ha annunciato dalla sua pagina Facebook che giovedì primo settembre sono convocate congiuntamente le Commissioni Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera e Ambiente del Senato. All’ordine del giorno l’individuazione di un sistema di incentivi che, oltre alla sostituzione dei serramenti, renda convenienti gli interventi strutturali di lungo periodo per la prevenzione antisismica.
Su questo argomento, e sull’adeguatezza degli strumenti legislativi finora approvati, i parlamentari si confronteranno con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio De Vincenti.
“Ritengo che questo sia possibile a partire da un ampliamento dell’ecobonus anche in funzione antisismica per le case, gli edifici pubblici e le imprese – afferma Realacci – e che sia necessario farlo dalla Legge di Stabilità”.
Secondo Realacci, “il governo ha investito risorse importanti nella manutenzione del nostro fragile territorio dove spesso abusivismo e incuria hanno amplificato gli effetti di eventi sismici e del dissesto idrogeologico. Primi passi sono stati mossi anche per favorire la messa in sicurezza in chiave antisismica delle abitazioni: l’ecobonus, la detrazione fiscale del 65% dei costi dei lavori, è stato esteso anche a questa tipologia di interventi. Adesso bisogna rafforzarlo ed estenderlo agli interi edifici, alle strutture pubbliche e alle imprese”.
Al termine dei lavori, assicura Realacci, le Commissioni approveranno una risoluzioneche rilanci, nella prossima legge di bilancio, l’ecobonus del 65% allargato ai lavori di prevenzione antisismica.
Antisismica, a che punto siamo
Intervenendo alla trasmissione “porta a Porta”, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ha ricordato che le linee guida per la classificazione sismica degli edifici sono pronte da un anno.
Le linee guida introducono sei classi, dalla A alla F, che indicano il rischio cui è sottoposto l’edificio e il modo in cui risponde ad un evento sismico. Lo strumento consentirà di misurare il miglioramento antisismico generato da un intervento di messa in sicurezza non solo dal punto di vista strutturale, ma anche da quello economico. Una volta approvato, il sistema di classificazione potrebbe essere legato agli incentivi fiscali per la messa in sicurezza.
Al momento, lo ricordiamo, i lavori preventivi di adeguamento antisismico degli edifici adibiti a prima casa e ad attività produttive ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2 ex Opcm 3274/2003), usufruiscono della detrazione del 65%.
In sospeso anche le nuove NTC – Norme Tecniche per le Costruzioni, che dovrebbero diventare operative entro la fine dell’anno. Alla base delle nuove NTC ci sono procedure differenziate per l’adeguamento antisismico degli edifici esistenti rispetto alle nuove costruzioni. Utilizzando gli stessi parametri, invece, gli interventi sui vecchi fabbricati risulterebbero troppo costosi. Con questa impostazione, e prevedendo anche una serie di incentivi, si spera di avviare una massiccia opera di messa in sicurezza.