Bilancio 2017: le novità per Partite Iva, imprese e startup innovative
Riduzione delle tasse per le Partite Iva, revisione degli studi di settore, detrazioni fiscali del 30% per chi investe in start-up innovative, credito di imposta del 50% per le spese di ricerca e sviluppo e iperammortamento al 250% per gli investimenti. Con queste misure la Legge di Bilancio 2017 dovrebbe stimolare la ripresa.
Il condizionale è d’obbligo dato che ancora non circola un testo del provvedimento approvato sabato, ma si possono avanzare diverse ipotesi.
Partite Iva, previdenza e studi di settore
La legge dovrebbe bloccare al 25% l’aliquota previdenziale per le Partite Iva non iscritte agli Ordini. Dal calderone della gestione separata potrebbero inoltre essere separati i professionisti a Partita Iva in modo da studiare misure ad hoc per la categoria.
In arrivo anche la revisione degli studi di settore, che dovrebbero diventare uno strumento per il corretto adempimento degli obblighi fiscali e non essere più uno spauracchio per l’accertamento delle irregolarità.
Tasse, arriva l’Iri
La norma dovrebbe confermare la riduzione dell’Ires al 24%, come già ipotizzato dalla precedente legge di stabilità, e introdurre l’Iri, imposta sul reddito di impresa con aliquota al 24% alternativa all’Irpef. La nuova imposta è stata pensata per imprenditori e autonomi che lasciano il reddito in azienda. L’Iri risponde inoltre al “regime di cassa” e prevede il pagamento delle tasse sul reddito anziché sul fatturato.
L’iri dovrebbe risultare più conveniente per le imprese con una base imponibile elevata. L’irpef è un’imposta progressiva e, scegliendola, le imprese con redditi e utili elevati pagherebbero di più. Con una base imponibile inferiore (ad esempio nel caso di imprese che effettuano prelievi sugli utili) potrebbe risultare invece più conveniente pagare l’Irpef.
La Legge di Bilancio dovrebbe inoltre sterilizzare l’aumento dell’Iva dal 10% al 13% e dal 22% al 24%.
Ricerca e start-up innovative
Il piano del Governo, come già annunciato con la presentazione di Industria 4.0, punta sulla ricerca privata. Sembra che la Legge di Bilancio abbia confermato l’intenzione di portare dal 19% al 30% le detrazioni fiscali per chi investe in start-up innovative. Questo significa che per le imprese sarà più conveniente finanziare queste nuove realtà anziché svolgere le attività di ricerca all’interno. La società sponsor per i primi quattro anni assorbirà inoltre le perdite della start-up o della PMI supportata compensandole con gli incentivi.
La Legge di bilancio dovrebbe inoltre contenere un credito di imposta per le spese in ricerca e sviluppo che passerà dal 25% al 50%. Il tetto per beneficiario salirà inoltre da 5 milioni a 20 milioni di euro.
Iperammortamento, banda larga, e-commerce
L’intenzione di valorizzare le eccellenze del mondo industriale e di far nascere nuove imprese è già stata manifestata
Il piano prevede un iperammortamento con aliquota al 250% e la proroga dell’attuale superammortamento con aliquota al 140% tranne che per i veicoli e altri mezzi di trasporto che usufruiranno del 120%.
Ma non solo, perché per il decollo del nuovo sistema industriale sono previsti anche investimenti sulla banda larga, le infrastrutture abilitanti e vendita dei prodotti italiani sui canali e-commerce.
Ulteriori investimenti dovrebbero inoltre valorizzare le imprese ad alto potenziale, cioè quelle che fatturano più di 500 milioni di euro.
“In questa manovra c’è una grande spinta verso l’economia circolare e la visione di un ambiente sempre più multidisciplinare” ha commentato il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. “Il nostro provvedimento ambientale – ha continuato – è proprio Industria 4.0: lì ci sono azioni importantissime sulla strada dell’economia circolare. Penso alle tecnologie ambientali per il riuso e il riciclo dei prodotti, ai sistemi per il risparmio energetico, agli impianti di raccolta e smaltimento”.